top of page
npowolinpa1973

Storia stampato pspi: come riscrivere il passato in 10 modi diversi



Un manga spin-off intitolato Yu-Gi-Oh! R e realizzato da Akira Itō, è stato serializzato in Giappone dal 21 aprile 2004 al 21 dicembre 2007. La serie coinvolge la maggior parte dei personaggi del manga originale in una nuova trama, che si colloca subito dopo la fine della saga di Battle City e prima de Le memorie del faraone. In questa storia, Yugi e i suoi amici devono fermare un uomo di nome Yako Tenma che intende usare il corpo di Anzu Mazaki per rivivere il defunto Pegasus.




storia stampato pspi



Il primo adattamento animato, tratto dai primi 7 capitoli manga Yu-Gi-Oh! di Kazuki Takahashi, è stato prodotto dalla Toei Animation ed è andato in onda su TV Asahi tra il 4 aprile[4][5] e il 10 ottobre 1998[6], con 27 episodi e un film cinematografico uscito il 6 marzo 1999. Questo adattamento non è mai uscito fuori dal Giappone. Racconta la storia di Yugi Mutō, uno studente a cui viene regalato da parte del nonno Solomon (Sugoroku) il puzzle del Millennio, antico manufatto Egizio. Riassemblando il puzzle, Yugi diventa possessore di un'altra personalità. Successivamente si rivelata lo spirito di un antico faraone vissuto 3000 anni prima chiamato Yami Yugi. Questa serie è fortemente ridotta rispetto al manga, salta molti capitoli e spesso cambia i dettagli delle storie del manga per riadattarsi, con diverse differenze chiave. Aggiunge anche un nuovo personaggio al gruppo, Miho Nosaka, che originariamente era un personaggio minore one-shot nel manga. Questo adattamento non è correlato ad altre opere del franchise.


Yu-Gi-Oh, noto originariamente in Giappone come Yu-Gi-Oh! Duel Monsters, è il secondo adattamento anime della serie. È stato prodotto da Nihon Ad Systems e TV Tokyo e animato dallo studio Gallop. La storia inizia a partire dall'ottavo capitolo del manga. Rispetto al manga originale la serie è stata liberamente adattata. La serie presenta diverse differenze rispetto al manga e alla serie prodotta da Toei e si concentra principalmente sul gioco di carte Duel Monsters, in sintonia con il gioco di carte collezionabili reale. La serie è andata in onda in Giappone su TV Tokyo tra il 18 aprile 2000 e il 29 settembre 2004, per 224 episodi. Nel 2001, 4Kids Entertainment ha ottenuto i diritti di merchandising e televisione della serie da Nihon Ad Systems[7][8], producendo una versione in lingua inglese, trasmessa anche in vari Paesi al di fuori del Giappone[9]. L'adattamento ha ricevuto molte modifiche dalla versione giapponese per adattarlo al pubblico internazionale[10]. Questi includono nomi diversi per molti personaggi e mostri, modifiche all'aspetto delle carte per differenziarle dalle loro controparti nella vita reale e vari tagli e modifiche relativi a violenza, morte e riferimenti religiosi per rendere la serie adatta ai bambini[11]. In Italia è stata trasmessa dal 1º settembre 2003 al 2 aprile 2006 su Italia 1.


La seconda serie del franchise è Yu-Gi-Oh! GX, che al contrario della precedente nasce come anime, piuttosto che nascere come manga. Questa serie segue la storia di Jaden Yuki, un giovane e dotato duellante a cui viene data la carta Kuriboh Alato da Yugi prima della sua ammissione all'Accademia del Duellante, una scuola elitaria fondata da Seto Kaiba. Jaden riceve un punteggio molto basso al test di ammissione scritto, ma, dato che nel test pratico riesce addirittura a sconfiggere un professore dell'Accademia, viene ammesso comunque, però assegnato al dormitorio Slifer Rosso, riservato agli studenti con i voti più bassi. La storia prosegue prima con le sfide tra Jaden e diversi studenti dell'Accademia del Duellante e quindi con il suo coinvolgimento con i segreti nascosti dell'accademia. La serie venne trasmessa per la prima volta su TV Tokyo dal 6 ottobre 2004 al 26 marzo 2008 ed arriva in Italia nel 2006[14]. Dal 17 dicembre 2005[15] al 19 marzo 2011 è stata serializzata la trasposizione manga dell'anime sulla rivista V-Jump edita dalla casa editrice Shūeisha.


La quarta serie della saga è quella in cui vengono introdotte nuove carte: i Mostri Xyz, di colore nero. La serie nasce come manga per poi essere trasposta in anime come la prima serie. La serie è stata trasmessa in Giappone dall'11 aprile 2011 al 23 marzo 2014 su TV Tokyo, mentre in Italia è andata in onda dal 9 giugno 2012[18] al 19 marzo 2015 su K2; il manga invece è stato serializzato dal 10 dicembre 2010 al 21 giugno 2015. La serie narra di Yuma Tsukumo, un ragazzo incapace di difendersi dai bulli della sua scuola il cui padre è scomparso durante una spedizione, senza lasciargli altro che un ciondolo. Un giorno Reginald Castle, detto Shark, il bullo della scuola, decide di sfidarlo a duello. La vera storia inizia quando, durante lo scontro, appare dinnanzi a Yuma un'entità proveniente dall'antico ciondolo, chiamata Astral, abitante di un altro mondo, chiamato Mondo Astrale, che gli dona un nuovo potere che solo Yuma e Astral sanno controllare. Questo potere è chiamato Zexal.


Il 6 marzo 1999 Toei Animation ha prodotto un cortometraggio d'animazione di 30 minuti basato sulla prima serie animata e intitolato Yu-Gi-Oh!. Il 21 novembre 1999 venne distribuita la versione in VHS. Nel 2003 il film venne distribuito in alcuni Paesi d'Europa. Il film è inedito in Italia. La storia ruota attorno a un ragazzo di nome Shōgo Aoyama, che viene preso di mira da Seto Kaiba dopo aver ottenuto una potente carta rara: il leggendario Drago Nero Occhi Rossi.


Questa tecnica si rivelò di gran lunga migliore rispetto ai procedimenti tradizionali e si diffuse in pochi decenni in tutta Europa: solo 50 anni dopo erano stati stampati già 30 000 titoli per una tiratura complessiva superiore ai 12 milioni di copie. Il primo testo fu la Bibbia a 42 linee, cioè 42 righe per pagina, con il testo stampato su due colonne. I libri stampati con la nuova tecnica tra il 1453-55 e il 1500 vengono chiamati incunaboli.


I primi libri noti per essere stati stampati con caratteri in lega metallica apparvero in Corea durante la dinastia Goryeo. Nel 1234 fu pubblicata una serie di libri rituali, Sangjeong Gogeum Yemun, compilata da Choe Yun-ui. Purtroppo questi libri non sono sopravvissuti. Ad oggi il libro più antico esistente al mondo ad essere stato stampato in caratteri mobili metallici è il Jikji, un libro sul buddhismo coreano stampato in Corea nel 1377.


In Occidente la stampa a caratteri mobili in metallo fu inventata dall'orafo tedesco Johannes Gutenberg a Magonza. Il primo libro stampato da Gutenberg con la nuova tecnica fu la Bibbia a 42 linee (1453-55); il testo utilizzato fu quello della Vulgata, la bibbia latina tradotta dal greco da san Gerolamo nel V secolo. In tre anni ne furono prodotte 180 copie, 48 delle quali sono arrivate fino a noi. Quaranta copie furono stampate su pergamena e 140 su carta di canapa importata dall'Italia. A differenza delle stampe a caratteri mobili in Oriente, il sistema di stampa a caratteri mobili di Gutenberg vide fin da subito una rapida diffusione in tutta Europa, tanto che nel 1480 erano presenti nel continente ben 110 macchine da stampa, 50 delle quali in Italia.


Con non meno di 10 500 edizioni nel XV secolo e 64 000 nel XVI, tenendo conto solo delle edizioni giunte fino a noi, l'Italia ebbe un ruolo rilevante nella prima età della stampa[4]. Il primo libro stampato fuori della Germania fu realizzato nel monastero di Santa Scolastica a Subiaco (tra Lazio e Abruzzo). Fu opera di Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz (il primo della diocesi di Magonza e il secondo di quella di Colonia). Giunti nella penisola nel 1464, tra il 1465 e il 1467 pubblicarono: un Donato minore ovvero Donatus pro puerulis (una grammatica latina per fanciulli, ora disperso), il De oratore di Cicerone, il De Civitate Dei di Sant'Agostino e tre opere di Lattanzio: tutti con una tiratura di 275 copie[5].


Il carattere delle edizioni stampate è denominato sublacense: le minuscole sono semigotiche, mentre le maiuscole sono ispirate alla scrittura epigrafica latina. Questa novità fu esclusivamente italiana: i due tipografi non la importarono dalla Germania, ma la introdussero dopo aver visto, sui muri del monastero, antiche epigrafi romane e dopo aver letto, nella libreria del monastero, manoscritti di epoche molto anteriori alla loro[6]. Nello stesso periodo veniva impiantata la prima stamperia a Roma, ma non si è conservato nessun incunabolo romano anteriore al 1467. Di certo i primi stampatori furono tedeschi[7]. Nel 1470 apparvero, sempre nell'Urbe, le prime opere di quello che è considerato il primo tipografo italiano: Giovanni Filippo De Lignamine. Nel 1471 Papa Paolo II fece riprodurre a stampa la bolla con cui preannunciava il VII Giubileo del 1475[8]. Fu il primo documento pontificio a stampa[9].


Una pressa come quella di Gutenberg venne impiantata a Venezia nel 1469. Nel 1500 vi erano a Venezia ben 417 stampatori. La Serenissima in questo senso fu una città molto fertile, anche grazie a personaggi come Aldo Manuzio (le cui edizioni, denominate "aldine", sono ancora oggi molto pregiate), Francesco Marcolini da Forlì ed altri. A Roma, durante gli anni 1467-1500 furono stampati 1 825 titoli. Nel complesso, delle 110 tipografie europee in attività nel 1480, una cinquantina erano attive in Italia, una trentina in Germania, 9 in Francia, 8 in Spagna e le restanti negli altri Paesi del continente[27].


A Venezia giunsero stampatori anche da varie regioni italiane. Nel 1490 si stabilì nella città lagunare Aldo Manuzio, il quale ideò i canoni del libro moderno; nello stesso periodo approdò in laguna Ottaviano Petrucci, l'inventore della stampa musicale a caratteri mobili. Sin dagli inizi del XVI secolo Venezia divenne la città europea più importante per il settore dell'editoria. Il suo primato in Italia e nel mondo era assoluto: nel decennio 1541-1550 furono stampati nella città lagunare quasi il 62% dei titoli italiani[29] e il 50% di tutti i libri stampati in Europa[27]. 2ff7e9595c


0 views0 comments

Recent Posts

See All

Baixar lock screen among us

Como baixar a tela de bloqueio entre nós Se você é fã de Entre nós, o jogo multiplayer online de sucesso que conquistou o mundo, você...

Comments


bottom of page